Classificazione Sismica della Regione Lazio

Classificazione Sismica della Regione Lazio

La classificazione sismica adottata dalla Regione Lazio (Delibera della Giunta Regionale n. 387 del 22 maggio 2009).

La Regione Lazio ha riclassificato il territorio regionale in zone a pericolosità descrescente (zona 1, 2 e 3), e ha introdotto le sottozone A e B, per adattare meglio le norme alle caratteristiche di sismicità locali.

Il Comune di Roma risulta ricadente nelle zone 2B/3A/3B.

Legenda: Zona 1: sismicità alta. Zona 2: sismicità media. Zona 3: sismicità bassa. Zona 4: sismicità molto bassa.

Le zone sismiche sono aree geografiche classificate in base alla probabilità e alla frequenza dei terremoti. Questa classificazione è fondamentale per la pianificazione urbanistica e per le normative edilizie, che determinano le misure di sicurezza necessarie per costruire edifici resistenti. In Italia, la classificazione sismica è stata aggiornata nel 2003 dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274, che prevede quattro zone sismiche. 

La classificazione sismica italiana distingue le seguenti quattro zone: 

  • Zona 1:Aree a sismicità alta, con la probabilità più elevata di forti terremoti.
  • Zona 2:Aree a sismicità media-alta, dove i terremoti sono possibili, ma con una probabilità inferiore rispetto alla zona 1.
  • Zona 3:Aree a sismicità bassa, con una probabilità minore di terremoti rispetto alle zone 1 e 2.
  • Zona 4:Aree a sismicità molto bassa, dove la probabilità di terremoti è molto bassa.

L’anno di riferimento per la classificazione sismica attuale è 2003, data dell’Ordinanza PCM n. 3274. Questa ordinanza ha stabilito i criteri generali per la classificazione sismica del territorio e le norme tecniche per le costruzioni in zona sismica. Le regioni sono responsabili dell’aggiornamento dell’elenco delle zone sismiche, sulla base dei criteri generali forniti dall’allegato 1 dell’ordinanza.

Normativa Zone Sismiche in Italia

La normativa che regola la classificazione sismica del territorio italiano è piuttosto articolata. Ecco una panoramica della classificazione e delle normative vigenti:

Classificazione Sismica

L’Italia è suddivisa in 4 zone sismiche, in base alla pericolosità sismica del territorio:

  1. Zona 1 (alta sismicità): Aree con alta probabilità di forti terremoti
  2. Zona 2 (media sismicità): Aree con possibilità di terremoti abbastanza forti
  3. Zona 3 (bassa sismicità): Aree con rari terremoti moderati
  4. Zona 4 (sismicità molto bassa): Aree con terremoti rari e di bassa intensità

Evoluzione Normativa

  • La classificazione sismica è stata completamente rivista dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002
  • Nel 2003 è stata emanata l’Ordinanza PCM 3274/2003, che ha introdotto una nuova classificazione sismica
  • Nel 2008 sono entrate in vigore le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008), aggiornate con le NTC 2018

Normativa Attuale

  • NTC 2018 (Norme Tecniche per le Costruzioni): D.M. 17 gennaio 2018, costituisce il principale riferimento normativo
  • Circolare 21 gennaio 2019, n. 7: Istruzioni per l’applicazione dell’aggiornamento delle NTC 2018
  • Le Regioni hanno competenza nell’aggiornamento della classificazione sismica dei propri territori

Evoluzione Normativa

Prima Classificazione Sismica

  • Legge n. 64 del 1974: Prima legge quadro in materia antisismica
  • D.M. 1975: Primi criteri generali di progettazione antisismica
  • D.M. 3 marzo 1975: Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche

Prima della riclassificazione del 2003, la classificazione era basata su tre categorie sismiche:

  • 1ª Categoria: Zone ad alta sismicità
  • 2ª Categoria: Zone a media sismicità
  • 3ª Categoria: Zone a bassa sismicità
  • Molte aree che oggi sono considerate sismiche non erano classificate come tali

Condoni e Sanatorie

  • Legge n. 47/1985 (Primo Condono Edilizio): Prevedeva la possibilità di sanare opere abusive anche in zone sismiche, con la presentazione di documentazione e perizie specifiche attestanti la sicurezza strutturale
  • Legge n. 724/1994 (Secondo Condono Edilizio): Estendeva i termini del precedente condono con modalità simili per le zone sismiche
  • Legge n. 326/2003 (Terzo Condono Edilizio): Ultimo provvedimento di sanatoria, con novità per le zone sismiche

Progettazione Antisismica

La normativa prevede criteri specifici per la progettazione antisismica, basati su:

  • Zona sismica di appartenenza
  • Parametri sismici del sito (accelerazione al suolo)
  • Categoria del suolo
  • Classe d’uso dell’edificio
  • Vita nominale dell’opera

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